Dopo terremoto, che L’Aquila vorreste?

Pubblicato il 8 Settembre 2009

Si sono dati un nome, "Collettivo", che nelle intenzioni dovrebbe essere scevro da qualsiasi connotazione politica o quantomeno partitica. Ma ciò che conta è l'intenzione: un'idea di città de L'Aquila del dopo terremoto
Dopo terremoto, che L'Aquila vorreste?


Loro sono tutti aquilani, architetti e professionisti under 40 e si sono riuniti nel “Collettivo99” perché intendono far sapere come la pensano sul futuro della loro città.

Visitando il loro sito ci si rende subito conto che non sono contro o pro qualcuno dei majors che attualmente detengono le leve del potere a L’Aquila.

Vorrebbero soltanto che, almeno così sembra di capire, non si rifacesse una città fotocopia.

Questo è infatti il problema maggiore che si pone in questi tragici casi, e ovviamente L’Aquila non fa eccezione alla regola: ricostruire così com’era o affidarsi a un progetto che sappia esprimere le istanze dell’attualità?

Gli under 40 sembrano, e a ragione, non attribuire molto senso a una città che rinascendo dalle proprie ceneri e macerie non faccia uso delle tecnologie all’avanguardia (risparmio energetico, fonti rinnovabili, criteri urbanistici adeguati) che possano garantire sostenibilità e siano anche motivo per i più a restare a L’Aquila.

Detto infatti fra parentesi non è affatto un mistero che i falchi (o gli avvoltoi) stanno calando a frotte sul capoluogo abruzzese per fare incetta degli spazi urbani destinati una volta a esercizi commerciali o a case di civile abitazione e adesso ridotti a un cumulo di macerie.

Mentre s’insinua la forte tentazione che potrebbe essere meglio vendere a pochi spiccioli piuttosto che aspettare che qualcuno metta mano alla ricostruzione, qualunque cosa si debba intendere con questo termine, con il rischio di restare con un pugno di mosche in mano per saecula saeculorum.

Motivo in più in questo (inevitabile?) marasma per seguire questo gruppo del “Collettivo99“. Chissà che, silenziosamente, fra una tenda e una casetta di legno, non riescano a far risuonare la loro domanda: Che L’Aquila vogliamo?

A proposito, perché 99?

Perché “99 è il numero che lega L’Aquila alle sue origini, ai 99 castelli che secondo la leggenda contribuirono alla sua fondazione nel 1254 e che ne segnarono indelebilmente il tessuto intarsiandolo di 99 chiese, piazze e fontane e da cui, ancora una volta, criticamente e nella contemporaneità, il collettivo intende ripartire.”

Scritto da Notizie immobiliari

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