Ance: il mercato immobiliare non residenziale può ripartire

Pubblicato il 16 Settembre 2009

Ance: il mercato immobiliare non residenziale può ripartire

«Tipologie immobiliari innovative insediabili nel mercato italiano non residenziale» è il titolo dello studio congiunto realizzato da Associazione nazionale costruttori edili e Reag (Real Estate Advisory group), presentato in un workshop il 9 settembre a Roma, nella sede Ance di via Guattani.
La ricerca nasce in una fase di crisi internazionale, che da ottobre 2008 ha avuto ricadute evidenti anche sul mercato immobiliare italiano, caratterizzato oggi da un blocco delle operazioni causato dalle crescenti difficoltà di accesso al credito.
Proprio in questo scenario l’Ance ritiene strategico guardare al futuro: da qui la volontà di individuare nuove prospettive di investimento nel mercato delle costruzioni, sull’esempio di quanto sta avvenendo con successo in altri Paesi europei.

I CONTENUTI DELLA RICERCA
La ricerca Ance-Reag analizza il mercato non residenziale (uffici, commerciale, turistico-alberghiero, logistico-industriale) in 4 Paesi europei: Francia, Germania, Regno Unito e Spagna.
Paesi che, se da una parte sono confrontabili con l`Italia, in quanto economie «mature» nelle quali il settore immobiliare è consolidato, dall’altra hanno dimostrato una maggiore capacità di innovazione rispetto al nostro Paese.
Nuovi concept, mix di funzioni, tecnologie avanzate, elevate prestazioni ambientali sono, infatti, le caratteristiche comuni dei progetti stranieri esaminati (circa 40, con un approfondimento su 6 «casi di studio» ritenuti di particolare interesse in relazione al mercato immobiliare italiano).
Si tratta di interventi realizzati negli ultimi 5 anni o ancora in

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via di realizzazione, su progetti elaborati da professionisti prevalentemente locali, scelti quindi in quanto espressione specifica del Paese.
L’esame di tali progetti ha permesso di individuare gli aspetti innovativi in ciascuna realtà di riferimento, evidenziando la loro potenziale applicabilità al mercato italiano, generalmente conservativo anche a causa di normative tendenzialmente restrittive (che frenano ad esempio la possibilità di demolire e ricostruire, molto diffusa all’estero).
La ricerca ha puntato a ricostruire le tendenze di innovazione nei singoli comparti del non residenziale, evidenziando le principali caratteristiche di: localizzazione, tipologie e dimensioni prevalenti, standard costruttivi, tipologie di proprietà e di gestione, tendenze degli investitori.Questi i risultati dell’analisi comparata dei 4 Paesi. In Germania, dove i «green building» con tipologia a torre caratterizzano lo skyline delle principali città, è emersa una particolare attenzione agli aspetti della sostenibilità ambientale e del risparmio energetico.
In Spagna è risultata particolarmente evidente la ricerca di mix funzionali, mirati alla condivisione degli spazi per usi diversi e l’utilizzo di nuovi materiali e sistemi di facciata.
Prevalente, in Francia, è risultata la componente tecnologica, con una forte attenzione al miglioramento complessivo della vivibilità e fruibilità del luogo.
La particolarità del Regno Unito è la continuità del processo innovativo. I format realizzati hanno inoltre un carattere estremamente distintivo rispetto alle altre realà europee esaminate.

Scritto da Notizie immobiliari

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