Ricostruire l'Abruzzo

Pubblicato il 4 Settembre 2009

Ricostruire l'Abruzzo

foto: Silvio Berlusconi visita un cantiere


Il terremoto che ha colpito il 6 aprile l’Abruzzo è stato di grande violenza. Esso ha causato 300 vittime, oltre 1.500 feriti e più di 65.500 persone sono state assistite presso aree di accoglienza o negli alberghi o in case private. Rilevante è il patrimonio immobiliare pubblico e privato distrutto o seriamente compromesso nella sua stabilità e integrità ed ancora più profonda è la ferita al patrimonio culturale, artistico ed architettonico.Il Governo, attraverso il grande lavoro svolto dalla Protezione civile e la costante presenza e vigilanza sull’andamento della situazione del presidente Berlusconi (che è stato in Abruzzo per 14 volte in due mesi e mezzo), ha sollecitamente affrontato l'emergenza assicurando una pronta assistenza alle persone sfollate, con efficienza e umanità. Le politiche di intervento sono articolare in tre fasi: la prima, quella dell'emergenza immediata, è stata incentrata sul soccorso e sulla gestione dei primi bisogni; la seconda, quella dell'emergenza ordinaria, è caratterizzata dalla necessità di risolvere il problema abitativo in pochi mesi, prima dell’arrivo dell’inverno; infine, la terza fase è quella della ricostruzione definitiva, che impegnerà governo ed enti locali negli anni a venire.

L’EMERGENZA (6-30 APRILE)

La prima terribile scossa è avvenuta alle 3.32 di lunedì 6 aprile. Alle 3.35 la sala operativa della Protezione civile era già attiva. I primi soccorsi erano operativi di lì a poco. Alle 7 il sottosegretario Bertolaso era sul posto. Di lì a poche ore il presidente Berlusconi, annullata la sua partecipazione all’importante viaggio in Russia per la firma di numerose intese commerciali, era a L’Aquila per rendersi conto personalmente della situazione. La sera del tragico lunedì, neanche 24 ore dopo le scosse assassine, erano già state montate 5.000 brande nelle tende e 15.000 persone erano state inviate negli alberghi sulla costa. Nei primi due giorni dopo il terremoto, erano attivi sul campo 12.000 soccorritori: pompieri, forze armate, volontari, vigili urbani da tutt’Italia, addetti alle utility come elettricità, telefoni e strade. Nei giorni immediatamente successivi al sisma sono state predisposte 41 aree di ricovero e 17 presidi sanitari, con più di 1.600 operatori sul campo, tra cui 60 psicologi; sono state assistite 21.000 persone. Come è stato da tutti riconosciuto, la Protezione civile, le forze dell’ordine, i vigili del fuoco e tutto il personale impiegato in quei primi terribili giorni, hanno fatto fino in fondo il loro dovere, pur operando in una situazione molto complicata.

GLI INTERVENTI DI SOLLIEVO ALLA POPOLAZIONE

Superate le primissime fasi di soccorso, sono stati anche attuati interventi quali la sospensione del pagamento delle bollette per le utenze per le famiglie e per le imprese. A tutti i lavoratori, compresi quelli a termine, sono stati concessi gli ammortizzatori sociali, senza limiti di tempo. Sono stati stanziati amortizzatori straordinari per 55 milioni, di cui 25 milioni destinati all'intero territorio regionale, mentre 30 sono stati riservati alle aree terremotate.


61.782 SOPRALLUOGHI EFFETTUATI

(dati aggiornati al 28/06/2009)

  • 52,7% Edifìci agibili
  • 13,2% Edifici temporaneamente agibili (tutto o in parte) ma agibile con provvedimenti di pronto intervento
  • 2,8% Edifici parzialmente inagibili
  • 0,9% Edifici temporaneamente inagibili da rivedere con approfondimento
  • 25,4% Edifici inagibili per rischio esterno
  • 5,0% Edifici totalmente inagibili
  • 52,5% Case private
  • 54,2% Edifici pubblici
  • 42,6 %Ospedali
  • 49,0% Scuole
  • 57,6 % Attività produttive
  • 68,9 %Caserme

È stata anche prevista un'indennità speciale per i lavoratori autonomi, commercianti, artigiani e liberi professionisti che hanno perso il lavoro per effetto del terremoto. Le imprese hanno avuto vari indennizzi: sono stati sospesi i pagamenti tributari e previdenziali, i pagamenti degli affitti, le rate dei mutui. L’Aquila è diventata zona franca, con un fondo di 45 milioni; sarà esclusa da ogni patto di stabilità, e si avvarrà dei proventi di nuove lotterie. Per la ricostruzione della casa dello studente sono stati stanziati 16 milioni dal fondo per l'edilizia universitaria. Per riavviare nel migliore dei modi l'anno scolastico sono stati stanziati 36 milioni per le supplenze e 110 milioni per l'edilizia scolastica: 70 milioni serviranno per ricostruire l'università e grazie ad un accordo con gli altri atenei italiani gli studenti di L'Aquila non pagheranno le tasse universitarie il prossimo anno. Al 6 giugno il 49% delle scuole risultava agibile. A questa data, le persone assistite erano 58.866. Di queste, 32.862 in case private e negli alberghi nelle province di Teramo, Pescara, Chieti e Ascoli Piceno. Le altre 26.004 nei 159 campi di accoglienza. Al 28 giugno, sono scese a 29.927 le persone ospitate in albergo e si sono ridotte a 22.901 quelle ospitate nelle tende. Già 10.000 persone sono dunque rientrate nelle loro case. Ciò è stato possibile in quanto dai sopralluoghi e dai rilievi effettuati a tappe forzate, è emerso che il 53% delle case è già perfettamente agibile. Un altro 17% potrebbe diventare agibile con lavori realizzabili in poco tempo. Ciò nonostante molte persone non sono rientrate nelle loro case per paura, in quanto ancora si susseguono scosse di assestamento. Lo potranno comunque fare nel giro di poche settimane, terminate definitivamente le scosse.

IL PROGETTO C.A.S.E.

Garantire una sistemazione in abitazioni durevoli e sicure prima che arrivi l’inverno alle circa 15.000 persone che hanno la casa distrutta o gravemente danneggiata. Per fare questo in tempi così stretti, il governo non ha seguito la consueta “trafila”, che consiste nell’alloggiare la gente per anni in strutture provvisorie (nelle tende prima, poi nei container o nelle baracche).

foto: case


Con coraggio si è scelto di fare una cosa mai fatta prima:costruire in tempo record 4.500 veri e propri appartamenti prefabbricati, che verranno edificate in trenta lotti attorno al L’Aquila. Si tratta di Complessi Antisismici Sostenibili Ecocompatibili (C.A.S.E.), nuove abitazioni, tecnologicamente avanzate, una “soluzione ponte” tra i campi di accoglienza e il ritorno nelle nuove abitazioni. Gli interventi per il Progetto C.A.S.E sono iniziati alla fine di maggio. Il piano riguarda il Comune dell’Aquila, che ha registrato il maggior numero di sfollati, mentre per i Comuni più piccoli verrà adottata la soluzione delle casette in legno, 1.800 Moduli abitativi provvisori, per i 48 comuni limitrofi colpiti dal terremoto. I complessi previsti dal Progetto C.A.S.E sono veri e propri quartieri formati da casette circondate dal verde e dotate di tutti i servizi. Si tratta di costruzioni prefabbricate, realizzate in diversi materiali: legno lamellare, calcestruzzo precompresso, laterizi oppure metallo isolato termicamente, costruite con una tecnica innovativa su piattaforme di cemento armato, montate sopra isolatori sismici: piastre flessibili che fungeranno da ammortizzatore nel caso di una scossa, per attutire l’impatto. Sotto avranno i garage e più sotto ancora gli allacciamenti di luce, acqua, gas e fognatura.

Saranno di due o tre piani e avranno diversa metratura, in base alla composizione dei nuclei familiari. Sono soluzioni ad altissima tecnologia, utilizzate per la prima volta nel nostro Paese, che pure è tra i principali esportatori di questa moderna tecnica di costruzione in paesi ad alto rischio sismico come il Giappone e la California. Le prime abitazioni, per 3.000 persone, saranno consegnate Il 10-15 settembre. Tutte le altre saranno completate entro dicembre.
Per vincere questa sfida, il premier ha esortato i responsabili delle 16 aziende vincitrici dei bandi per la costruzione delle case a programmare anche turni di lavoro continuativi, di 24 ore su 24. Una volta lasciate libere, queste residenze saranno utilizzate come campus universitari, con grandi vantaggi per il Comune, che ha nell’ateneo la sua migliore risorsa.

 

foto: Silvio Berlusconi visita un cantiere

150.000 euro a fondo perduto per chi provvede da sé alla ricostruzione dell’abitazione. 80.000 per sistemare una casa danneggiata.
Possibile la sospensione del mutuo, se la casa non è più abitabile.

1,5 miliardi per spese correnti
6,5 miliardi per la ricostruzione

RISORSE

Dirottati sull’Abruzzo i 300 milioni di euro non utilizzati del bonus famiglia, i 220 milioni che potranno essere risparmiati trasferendo i lavori
del G8 a L’Aquila. Altri soldi potranno arrivare dagli investimenti degli enti previdenziali e dalla Cassa Depositi e Prestiti.

AMMORTIZZATORI SOCIALI

Proroga dell’indennità ordinaria di disoccupazione per i lavoratori colpiti dal terremoto e indennizzi per i co.co.co.

STOP AI PAGAMENTI

Sospensione dei tributi, del pagamento degli affitti, se lòa casa in locazione è ormai inagibile, e di rate e mutui di qualsiasi genere.

ZONA FRANCA E PATTO STABILITÀ

L’Aquila è inserita nelle zone franche. Escluse dal patto di stabilità le spese sostenute per fare fronte al sisma.

SCUOLA

110 milioni per l’edilizia scolastica e alleggerimento dei tagli previsti sugli organici.

GIOCHI

Nuove lotterie istantanee e potenziamento di giochi esistenti

LA RICOSTRUZIONE DEFINITIVA

foto: berlusconi presiede il g8

Le case per le persone rimaste senza abitazione, saranno ricostruite interamente a spese dello Stato.
Per gli immobili non adibiti ad abitazione principale o per quelli non ad uso abitativo, il contributo economico copre l’80% delle spese per la riparazione fino a un massimo di 80.000 euro. Il governo coprirà con contributo fino a 150.000 euro il mutuo di chi provvede da sé alla ricostruzione della propria casa interamente distrutta, oppure fino a 80.000 euro se si tratta di riparare delle lesioni. La ricostruzione dei centri storici sarà totalmente affidata ai sindaci e agli enti locali, d'intesa con il Presidente della Regione, Commissario delegato alla ricostruzione dei centri storici, e con il presidente della provincia, per quanto di sua competenza. La ricostruzione a spese dello Stato riguarderà non solo gli edifici di riconosciuto valore storico e artistico ma anche quelli che rivestono a giudizio dei sindaci e della sovrintendenza rilievo ambientale e paesaggistico. In questa categoria rientra la maggior parte degli edifici ubicati nei centri storici, anche se non prima casa. In analogia a quanto disposto in occasione degli eventi sismici che colpirono l'Umbria e le Marche, sarà stabilito il concorso alle spese da parte dei proprietari, tenendo conto della loro situazione economica. Nel decreto legge del 28 aprile, il Governo ha stabilito stanziamenti per otto miliardi: 1,5 per l’emergenza e 6,5 per la ricostruzione.

IL G8 ALL’AQUILA

Il presidente Berlusconi ha deciso di spostare i lavori del G8 da La Maddalena a L'Aquila, con l’intento di mantenere viva l'attenzione e l'impegno per i territori colpiti non solo da parte del governo ma anche dell’intera comunità internazionale. A questo riguardo, il premier ha proposto ai leader degli altri Paesi di adottare un monumento ciascuno e di finanziarne i lavori di restauro e di ricostruzione. Nel corso del G8 i leader mondiali hanno aderito alla proposta e dimostrato commozione e partecipazione al dramma che ha colpito l’Abruzzo. I 220 milioni di euro risparmiati con lo spostamento del G8 dalla Maddalena all’Aquila saranno destinati alla Regione Abruzzo.

IL FONDO DI SOLIDARIETÀ DELL’UNIONE EUROPEA

Il 15 giugno è stato annunciato che il contributo di solidarietà dell’Unione europea per le zone terremotate sarà di 493 milioni. È la cifra più alta mai stanziata per situazioni di difficoltà in un Paese dell’Unione, dovrebbe essere stanziata entro fine luglio e sarà devoluta alla Regione.

Scritto da Notizie immobiliari

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