Case: tanti contatti, pochi contratti

Pubblicato il 6 Settembre 2009

Domenica, 6 Settembre 2009
Case: tanti contatti, pochi contratti

A Mira il mercato immobiliare è leggermente frizzante. Ma dopo il tonfo. Dopo anni di corsa al mattone, di contratti volanti e palazzi che crescevano più velocemente dei funghi, a Mira si vendono e si affittano sempre meno case, con il prezzo di un metro quadro “vista Brenta” ben ancorato, però, alle valutazioni pre-crisi.
Secondo gli operatori delle agenzie immobiliari miresi qualcosa si muove, ma sarebbe azzardato affermare che la ripresa è iniziata. C'è chi afferma di aver avuto un calo dei contratti, rispetto al 2007-2008, vicino all'80%. Altri che sorridono per una leggera, recente ripresa oscillante attorno al 10%, rispetto al funereo 2008.
Le banche sempre più “strette” con i mutui. Meno contratti non equivale a meno interesse, che è rimasto stabile in questi mesi di crisi. Le agenzie continuano a ricevere richieste di acquisto: i contatti sono molti ma i contratti pochi.
Questo anche perché le banche hanno riveduto le modalità di accesso al credito: dopo aver speculato sui mutui, spingendo la domanda oltre l'offerta, ora le banche chiudono il portafogli. Per attivare un mutuo è necessario avere mille requisiti, tra i quali quello dell'avere un contratto a tempo indeterminato è il meno importante. Tutto questo mentre il prezzo delle case e degli appartamenti resta immutato: a conti fatti, un monolocale continua a costare tra i 110 e i 130mila euro, una bifamiliare 200mila e una casa può arrivare a costare oltre 300mila euro.
Per la quasi totalità di chi cerca casa il mutuo è una condizione imprescindibile per poter avere un tetto: senza mutuo, niente casa. Così il mercato delle vendite resta stagnante e le agenzie alle volte sono costrette a non seguire il cliente che non abbia le garanzie minime richieste che ora, per via della crisi, sono cambiate: se due anni fa era sufficiente il codice fiscale, ora è necessario il posto fisso di un ente pubblico. Per le banche vuol dire stipendio sicuro e massime garanzie di stabilità.
Nessuna fretta: i clienti guardano e guardano... I pochi sopravvissuti all'apartheid del mutuo dedicano molto tempo alla ricerca della migliore soluzione possibile. «Ancora l'anno scorso – racconta una immobiliarista mirese – si firmavano i contratti dopo aver visto due tre case. Oggi si arriva a vedere anche 40 immobili. Chi ha i soldi non ha fretta: sa che ha delle condizioni favorevoli e un sacco di scelta. Così, diventati degli esperti, sanno giudicare subito se un appartamento è fatto bene o male, mentre prima l'importante era firmare, e alla svelta».
L'identikit del possibile compratore è presto fatto: età compresa tra i 30 e i 40 anni, due persone, del posto. La crisi dei mutui ha infatti arrestato gli acquisti da parte dei single e degli immigrati, tra i maggiori sottoscrittori dei contratti nel biennio d'oro 2005-2007.
Gli immobiliaristi di Mira stanno registrando un nuovo corso anch'esso legato alla crisi: alcuni investitori, con un piccolo capitale da parte, si presentano in agenzia con la volontà di fare un affare, del tipo: «Senta, ho visto quell'immobile che costa tot. Ecco, io avrei da parte tot. Che ne dice di farmi un bello sconto? Tanto non lo vendete».
A stabilire se lo sconto autopromosso andrà a buon fine, sarà il costruttore. «Tutto dipende – rivela il proprietario di un'agenzia immobiliare - dalla situazione del costruttore. Se ha alle spalle un'attività solida e non si è esposto molto, è difficile strappare uno sconto superiore ai 5mila euro ad alloggio. Ben diverso è il caso, non raro, di chi si è improvvisato – negli anni del credito facile – impreditore edile: la crisi lo ha messo in ginocchio, è costretto a svendere per rientrare degli investimenti. A Mira ci sono molti immobili nuovi che potrebbero venir scontati».
Ma il lusso tira ancora. Non chiedono sconti i compratori d'immobili di lusso: parti di ville venete, appartamenti moderni e raffinati, villette signorili. Il mercato del lusso non ha avuto segni di arresto e si è mantenuto stabile, fino a diventare, negli ultimi mesi, l'ancora di salvezza di molti agenti immobiliari.
Per gli affitti la flessione è stata identica a quella degli acquisti, anche se in questo caso si è registrato una generale riduzione dei prezzi: dal 10 al 15%. Mentre si riducono i contratti a lungo termine: sia i proprietari che gli affittuari, scombussolati dal precariato, scelgono di sottoscrivere solo contratti transitori, da un anno a 18 mesi. Poi si vedrà.
A non cambiare è anche la diffidenza di molti proprietari: parecchi immigrati, impossibilitati a comprare casa, si rifugiano negli affitti, ma qui spesso incontrano la sfiducia dei proprietari: se devono scegliere tra cinesi, rumeni o italiani – meglio se settentrionali – ecco che la scelta ricade sull'italiano. Così molti locali rimangono sfitti.

Marco Dori

Tratto da GENTE VENETA, n.34/2009

Scritto da Notizie immobiliari

Con tag #tutto su agenzie immobiliari

Repost0
Per essere informato degli ultimi articoli, iscriviti:
Commenta il post