Tasso variabile, cosa cambia tra Euribor e BCE?

Pubblicato il 6 Settembre 2009

Tasso variabile, cosa cambia tra Euribor e BCE?

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Da qualche mese le banche italiane offrono principalmente due alternative in materia di applicazione dei tassi di interesse variabile. Per spinta governativa, infatti, di fianco al tradizionale tasso di interesse parametrato all’Euribor, la gamma di prodotti finanziari bancari si è arricchita attraverso l’offerta di un mutuo a tasso variabile indicizzato al tasso di riferimento utilizzato dalla Banca Centrale Europea per le operazioni di rifinanziamento. Ma cosa cambia, nella pratica?


Per il mutuatario le differenze sono principalmente due. In maniera immediata, il cliente bancario noterà spesso uno spread più elevato applicato ai mutui a tasso variabile BCE, contro i mutui a tasso variabile Euribor.
 
In sintesi, i mutui a tasso variabile BCE tenderebbero ad essere leggermente più “cari” rispetto agli altri. Il perchè potrebbe essere giustificato da una minore volatilità nell’importo delle rate rispetto al livello delle rate frutto dell’applicazione del tasso indicizzato all’Euribor; mentre, infatti, l’Euribor subisce una variazione continua e qutoidiana, il tasso BCE varia periodicamente in occasione delle decisioni del massimo organo dell’istituzione monetaria europea, garantendo pertanto una minore instabilità rispetto all’utilizzo del
“tradizionale” tasso parametrato Euribor.

Scritto da Notizie immobiliari

Con tag #Il mondo dei finanziamenti

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