Ecco il calendario si parte dal 5 settembre

Pubblicato il 5 Agosto 2012

Pubblicata la scaletta delle aperture. Inizia Bolzano, poi il Molise. L'11 settembre Friuli, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Umbria e Veneto.  Il 13 Lazio e Campania. Il 17 Abruzzo, Basilicata Calabria Emilia Romagna, Puglia e Sardegna


di SALVO INTRAVAIA

Ecco il calendario si parte dal 5 settembre


La maturità si è conclusa da poche settimane ed è già tutto pronto per l’apertura del nuovo anno scolastico. Ecco tutte le date per il rientro in classe. I primi a sedersi sui banchi di scuola dopo la pausa estiva, mercoledì 5 settembre, saranno gli alunni della provincia autonoma di Bolzano, e pochi giorni dopo – lunedì 10 settembre, quelli della Valle d’Aosta. Il martedì successivo, l’11 settembre, sarà la volta dei compagni del Molise. E il giorno dopo, toccherà a bambini e ragazzi di Friuli Venezia GiuliaLombardia (con le scuole dell’infanzia che anticipano al 5 settembre), MarchePiemonteToscanaUmbriaVeneto, e della provincia autonoma di Trento.

Giovedì 13 settembre, rientreranno in classe gli alunni di Lazio e Campania. Venerdì 14 settembre, saranno le scuole siciliane a suonare la prima campanella e il lunedì successivo, il 17 settembre, la restante parte delle regioni italiane: AbruzzoBasilicataCalabriaEmilia RomagnaPuglia eSardegna. Quella del calendario scolastico è una competenza che la Costituzione assegna alle regioni. Sono state infatti queste ultime nei mesi scorsi a deliberare le date del prossimo anno scolastico, inserendo anche feste regionali e adattandolo alle esigenze climatiche. Ma le scuole autonome possono anticipare o posticipare l’avvio e la fine delle lezioni per fare aderire meglio il calendario alle proprie esigenze e a quelle dei propri alunni, l’importante è programmare all’inizio dell’anno almeno 200 giorni di lezione.

Nel 2013, i primi a congedarsi dagli insegnanti saranno gli alunni dell’Emilia Romagna, che lasceranno i banchi di scuola giovedì 6 giugno. In dieci regioni – Abruzzo, Campania, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Marche, Puglia, Sardegna, Toscana, Umbria e Veneto la scuola terminerà sabato 8 giugno. Il martedì successivo – l’11 giugno – lasceranno le aule gli alunni di Basilicata, Molise e della provincia autonoma di Trento. Altre sei regioni – Calabria, Lazio, Liguria, Piemonte, Sicilia e Valle d’Aosta chiuderanno le attività didattiche il 12 giugno e in ultimo, il 14 giugno, la provincia autonoma di Bolzano. La prova scritta di Italiano della maturità partirà mercoledì 19 giugno.

In quasi tutte le regioni italiane le vacanze di Natale inizieranno il 24 dicembre per terminare il 6 gennaio, che cade di domenica. Soltanto in quattro regioni – Sicilia, Toscana e nella provincia di Trento – la pausa natalizia prenderà il via qualche giorno prima – il 22 dicembre – mentre in Lombardia si comincerà il 23. Avvio in linea anche per le vacanze di Pasqua – il 28 marzo in tutte le regioni, tranne che in Umbria, dove cominceranno il 25 marzo, in provincia di Trento – dove inizieranno il 27 marzo, e in Sicilia dove inizieranno il 29. Stesso discorso per il rientro dopo la pausa pasquale: previsto in tutte le regioni per il 3 aprile, tranne che in Campania e Liguria – dove si rientrerà il 2 aprile – in Abruzzo e a Trento i cui alunni rientreranno in aula il 4 aprile.

Al di fuori delle festività nazionali – domeniche e feste comandate – le regioni marciano in direzione decisamente opposta al governo, che aveva ipotizzato di accorparle per evitare interruzioni che danneggiano l’economia. Ma poi ha cambiato idea. In quasi tutti i territori nazionali è stata ripristinata la festa dl 2 novembre, che spesso si allunga anche a sabato 3, per permettere un lungo ponte di Ognissanti: dall’1 al 4 novembre, che cade di domenica. E in diverse regioni è stata prevista anche una pausa invernale per il Carnevale.    

Quello che si aprirà fra poco più di un mese sarà un anno scolastico decisamente “caldo”, come hanno promesso i sindacati della scuola che non hanno affatto gradito le misure previste dalla Spending review ormai alle battute finali in parlamento. Pensavano che dopo la cura da cavallo imposta dalla coppia Tremonti-Gelmini la scuola fosse al riparo da ulteriori interventi, specialmente sul personale. “Abbiamo già dato”, è stata la frase più pronunciata in questi giorni dai rappresentanti dei lavoratori, che minacciano scioperi e manifestazioni proprio in concomitanza dell’avvio delle lezioni.

Fonte : La Repubblica

Scritto da Notizie immobiliari

Con tag #DIritto e famiglia

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